Scopri le novità legislative introdotte nel 2025 in tema di contratti a termine: tante opportunità utili per la gestione del personale.
Il 20 febbraio 2025 è stato approvato definitivamente dalla Camera il Decreto-legge n. 6/2025, noto come Decreto Milleproroghe che interviene ancora una volta sulla natura e sulle condizioni dei contratti a termine.
In questo articolo esploreremo le principali novità e offriremo alle aziende consigli su come adeguarsi alle nuove disposizioni legislative in modo efficace e conforme.
Cosa prevede la normativa 2025 sui contratti a termine
Le modifiche introdotte dalla nuova normativa hanno come obiettivo principale quello di garantire una maggiore stabilità lavorativa per i dipendenti e prevenire l’abuso dei contratti a tempo determinato da parte delle aziende. Ecco le principali novità:
- Durata massima dei contratti: fino al 31 dicembre 2025 sarà possibile stipulare contratti superiori a 12 mesi, ma sempre entro il massimo previsto di 24 mesi e solo se giustificati da una causale individuata dalle parti (applicabile in assenza di altre causali previste dal CCNL) in base alle specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva.
- Periodo di prova: per contratti con una durata fino a sei mesi, il periodo di prova varierà tra i 2 e i 15 giorni, mentre per i rapporti di lavoro che vanno dai sei ai dodici mesi, il massimo è fissato a 30 giorni. Per i contratti oltre i dodici mesi, il periodo di prova continua ad essere proporzionale alla durata del contratto, rispettando il principio di 1 giorno ogni 15 giorni di calendario (salvo previsioni più favorevoli stabilite dai contratti collettivi).
- Numero complessivo di contratti: il numero di contratti a tempo determinato non potrà superare il 30% dei lavoratori a tempo indeterminato in un’azienda, con alcune eccezioni per categorie particolari (disoccupati di lunga durata e lavoratori svantaggiati).
- Regole per il lavoro stagionale: ai contratti a termine stipulati per attività stagionali non si applica:
– il cosiddetto “stop&go” (cioè la pausa tra un contratto e l’altro);
– la durata massima di 24 mesi;
– l’obbligo di causale dopo i primi 12 mesi;
– il limite di numero di contratti successivi.
- Sanzioni e rischi: sono previste sanzioni più severe per i datori di lavoro che non rispettano le nuove disposizioni. Qualora venga superato il limite di durata massimo di 24 mesi, in assenza delle condizioni specifiche che ne legittimano l’estensione, scatta l’obbligo di assunzione a tempo indeterminato a partire dalla data di superamento del termine. Oltre alla trasformazione automatica del contratto, le aziende possono essere inoltre soggette a multe che variano in base alla gravità dell’infrazione.
Come le aziende possono gestire le nuove regole
Per affrontare al meglio le nuove disposizioni sui contratti a termine 2025, le aziende possono adottare diverse strategie:
- Formazione e aggiornamento: assicurarsi che il personale delle risorse umane sia adeguatamente aggiornato sulle nuove regole è indispensabile per garantire una corretta applicazione delle normative.
- Consulenza specializzata: rivolgersi a esperti del settore può fornire un supporto prezioso per navigare tra le nuove regole.
- Monitoraggio scadenze: tenere accuratamente traccia delle scadenze e delle tempistiche relative ai contratti a termine è essenziale per adempiere alle nuove disposizioni.
Un’opportunità imperdibile
Le nuove regole sui contratti a termine per il 2025 rappresentano un’opportunità per le aziende di rivedere e migliorare le proprie strategie di gestione del personale.
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