Analizziamo il decreto correttivo di luglio sulla riforma fiscale 2025: cosa cambia per le piccole e medie imprese.
Il decreto correttivo della riforma fiscale 2025, approvato dal Consiglio dei Ministri il 14 luglio scorso, introduce importanti aggiornamenti che interessano direttamente microimprese e PMI.
Le principali novità riguardano l’estensione della derivazione rafforzata alle microimprese con bilancio abbreviato, chiarimenti sui familiari a carico e l’ampliamento dell’istituto dell’autotutela tributaria.
Approfondiamo di seguito le principali novità e spieghiamo cosa cambierà nella pratica per le imprese interessate.
Cos’è la riforma fiscale 2025 e cosa prevede il decreto correttivo
La riforma fiscale è un processo graduale iniziato nel 2023, con l’obiettivo di rendere il sistema tributario italiano più semplice, equo e adatto alla competitività. A luglio 2025 è stato introdotto un decreto correttivo che integra e perfeziona alcune disposizioni già entrate in vigore.
Il provvedimento tocca ambiti di rilievo come la correzione degli errori contabili, il regime dei familiari fiscalmente a carico, l’adozione del principio di derivazione rafforzata per le imprese che redigono bilanci abbreviati e l’estensione dell’autotutela tributaria, con un generale alleggerimento degli adempimenti procedurali.
Derivazione rafforzata estesa alle microimprese: la vera novità
La modifica più significativa del decreto riguarda l’estensione del principio di derivazione rafforzata alle microimprese che redigono il bilancio in forma abbreviata. Fino ad oggi, questo regime era riservato alle società di capitali che adottavano il bilancio ordinario.
Dal periodo d’imposta 2025, anche le microimprese potranno determinare il reddito d’impresa applicando direttamente i criteri civilistici, semplificando notevolmente il rapporto tra contabilità e dichiarazioni fiscali. In pratica, se un componente è rilevante civilisticamente, lo sarà anche fiscalmente, riducendo le divergenze e le complicazioni interpretative.
La derivazione rafforzata si applica alle microimprese come definite dall’art. 2435-ter del Codice Civile (ricavi non superiori a 175.000 euro per attività commerciali e 75.000 euro per prestazioni di servizi). Le holding finanziarie, pur rientrando tra le imprese di partecipazione, non potranno accedere al bilancio in forma micro e continueranno ad applicare il regime ordinario.
Familiari a carico: reintrodotte alcune agevolazioni
Il decreto correttivo rettifica alcune limitazioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 sui familiari a carico. Le novità principali riguardano:
Reintroduzione delle detrazioni per “altri familiari”
Fratelli, sorelle, suoceri, generi, nuore tornano ad avere diritto alle detrazioni fiscali, purché fiscalmente a carico.
Figli tra 21 e 30 anni
Confermata la detrazione di 950 euro per questa fascia d’età.
Documentazione rafforzata
Rimane importantissimo dimostrare vincolo di parentela, convivenza (dove richiesta) e rispetto dei limiti di reddito (2.840,51 euro, elevati a 4.000 euro per figli fino a 24 anni).
Questa modifica è particolarmente rilevante per imprese individuali e imprese familiari che impiegano collaboratori familiari.
Autotutela e semplificazioni procedurali: cosa cambia
Sul piano procedurale, il decreto amplia i margini per accedere all’autotutela tributaria. L’Agenzia delle Entrate potrà intervenire più facilmente per correggere d’ufficio atti contenenti errori materiali o palesi, senza obbligare il contribuente ad avviare un contenzioso. Sono stati ridotti i tempi di risposta alle istanze e viene migliorata la tutela per le imprese che hanno commesso violazioni formali in buona fede.
Parallelamente, si interviene su alcune comunicazioni e obblighi accessori, come quelli legati alla documentazione IVA e alle ritenute, con l’obiettivo di alleggerire il carico burocratico delle imprese.
Cosa devono fare ora le PMI: prime azioni consigliate
Per adeguarsi alle novità della riforma, le imprese dovrebbero innanzitutto verificare se nei bilanci degli ultimi esercizi sono presenti errori contabili rilevanti e capire se possono essere sanati in base ai nuovi criteri. È altrettanto importante aggiornare la documentazione relativa ai familiari a carico, specie in presenza di collaboratori familiari.
Sarà utile anche rivedere le procedure interne di registrazione contabile e gestione degli adempimenti fiscali, per allinearle ai nuovi criteri introdotti dal decreto. Un confronto con il proprio consulente fiscale può aiutare ad evitare interpretazioni errate e sfruttare appieno gli spazi di semplificazione previsti.
Studio Longobardi: il partner strategico per la riforma fiscale 2025
Il decreto correttivo di luglio 2025 rappresenta un’opportunità concreta per ottimizzare la gestione fiscale di microimprese e PMI. L’applicazione corretta di queste novità richiede, naturalmente, una preparazione tecnica specifica e un approccio personalizzato.
Noi dello Studio Longobardi siamo pronti a supportare la tua impresa a 360 gradi: analisi di conformità per l’applicazione della derivazione rafforzata; verifica e aggiornamento della documentazione per familiari a carico; pianificazione fiscale per sfruttare le nuove semplificazioni procedurali; supporto nell’accesso agli strumenti di autotutela tributaria.
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